Inglese britannico e Inglese americano

    "We have really everything in common with America nowadays,
    except, of course, language" (Oscar Wilde)

    Ogni lingua nazionale presenta numerose varietà, che si discostano in maggiore o minor misura dallo standard. Alcune di queste varietà sono connesse al livello socioculturale dei parlanti (dalla lingua colta alle varianti meno corrette e più influenzate dai dialetti locali); altre varietà sono invece geografiche, collegate alle diverse regioni in cui si parla la lingua. Per quanto riguarda l’inglese, si riconoscono due varietà principali: l’inglese britannico, su cui si basa questo sito, e l’inglese americano, al quale è dedicata questa sezione. Occorre tuttavia sottolineare tre punti:

    - all’interno di queste due aree geolinguistiche (britannica e americana) vi sono numerose varietà, anche assai lontane tra loro in senso sia geografico che sociale;

    - vi sono vari altri standard: l’inglese australiano, neozelandese, irlandese, ecc.;

    - le differenze, sulle quali spesso si pone molta attenzione, sono una ristretta minoranza rispetto al nucleo comune della lingua.

    Gli stranieri tendono ad esagerare la portata delle differenze regionali e ad attribuire ad esse le loro difficoltà di comprensione. In realtà, sul piano orale quel che conta è il grado di correttezza del parlante: un inglese ed un americano colti in genere non hanno difficoltà a comunicare tra loro, mentre anche un britannico può avere dei problemi parlando con un Cockney (londinese di ceto operaio, che parla il caratteristico dialetto omonimo). Poiché oggi i contatti con persone, libri, giornali, dischi, ecc. provenienti da oltre Atlantico sono sempre più frequenti, è utile conoscere le differenze principali tra l’inglese britannico (BrE) e quello statunitense (AmE) a livello fonologico, ortografico, grammaticale e lessicale.

    Una lettura sulle varietà di inglese

    Pronuncia (pagine in costruzione)

    Ortografia

    Morfosintassi

    Lessico e fraseologia