Varietà di inglese

    Mi è stato chiesto di chiarire i rapporti tra inglese britannico e inglese americano. Il discorso è lungo, per certi aspetti complesso, ma cercherò di dire alcune cose essenziali senza annoiarvi troppo. Anzitutto, un dato elementare che però a qualcuno sfugge: le lingue non corrispondono alle nazioni. Nessuno parla svizzero, belga, austriaco o canadese — se si lasciano perdere i dialetti locali. A Lugano parlano italiano, a Berna, Zurigo e Vienna si scrive, parla e studia il tedesco, a Ginevra, Québec e Bruxelles il francese, ma molti a Bruxelles e nel nord del Belgio parlano fiammingo.

    Negli Stati Uniti d’America si parla inglese. La materia scolastica che corrisponde al nostro italiano si chiama inglese — basta controllare gli orari e i diari scolastici di qualunque scolaro; e così via fino ai dipartimenti universitari di lingua e letteratura inglese. Nella maggior parte dei casi è difficilissimo, anche per una persona di madrelingua inglese, stabilire se un certo testo sia stato scritto da un britannico o da un americano (o magari da un australiano, da un neozelandese, da un irlandese, ecc.). Ci sono alcune differenze di ortografia, ma queste ci dicono piuttosto dove quel testo è stato stampato, non la nazionalità di chi l’ha scritto.

    La situazione è analoga da noi; se un testo è in buon italiano, difficilmente capiamo se chi l’ha scritto è piemontese o pugliese, veneto o siciliano. Le differenze si notano nel parlato; anche chi parla correttamente lascia spesso trasparire la sua origine settentrionale o meridionale, e a volte anche qualche inflessione regionale. C’è chi dice "béne" e chi dice "bène", chi dice "chiuso" con la esse di "sera" e chi lo dice con la esse di "rosa," ma non c’è bisogno di interprete, se Bertinotti e Leoluca Orlando, o Martinazzoli e Buttiglione, vogliono capirsi.

    Lo stesso avviene con l’inglese: se qualcuno dice everybody con una [a] invece di una [ò] nella penultima sillaba, vuol dire che probabilmente è statunitense o canadese, ma Clinton non ha bisogno di interpreti per parlare con Tony Blair, né con qualunque persona colta di qualsiasi paese di lingua inglese.

    Da noi, in alcune regioni si usa molto l’avverbio molto, e in altre regioni si usa assai l’avverbio assai; andando a lavorare a Bari ho scoperto vocaboli tipici del territorio, come "grave" e "gravina," o degli usi locali, come le orecchiette e le zeppole (ottime entrambe). Da noi si usa pochissimo il passato remoto ("andai, dissi" ecc.), da Bologna in giù molto di più. Allo stesso modo ci sono usi locali nelle varie parti del mondo di lingua inglese che danno luogo a forme un po’ diverse, ma non così diverse da permetterci di dire che si tratta di lingue differenti. Di fronte a poche decine di casi come la parola per "ascensore," lift in Inghilterra e elevator negli Stati Uniti, ci sono decine di migliaia di parole assolutamente identiche. Ma del resto ho scoperto che a Lugano l’imbarcadero del battello si chiama "debarcadero." Basta questo per dire che non parlano italiano?