È il processo con il quale si formano parole nuove aggiungendo
prefissi o suffissi; in italiano, ad esempio, da “amico”
derivano “amicizia, amichevole”. A sua volta, da
“amichevole” otteniamo “amichevolmente.”
Prefissi e suffissi assieme costituiscono gli “affissi”;
per questo la derivazione è anche chiamata “affissazione”.
Conoscere gli affissi consente di migliorare notevolmente la
comprensione dei vocaboli: conoscendo un- (prefisso negativo),
-able (suffisso che indica possibilità) e il verbo
think, è impensabile che non si comprenda unthinkable
(“impensabile”, appunto…). Viceversa, conoscendo i
verbi believe e bear possiamo facilmente derivarne
unbelievable e unbearable (“incredibile,
insopportabile”).
I prefissi di solito non cambiano la categoria grammaticale della
base: happy è un aggettivo e anche unhappy lo è
(“felice – infelice”); start e restart
(“avviare – riavviare”) sono entrambi verbi;
terrorism e counterterrorism sono entrambi nomi; e così
via.
Molto spesso, invece, i suffissi cambiano la categoria grammaticale
della base; ad esempio:
da verbo a nome: teach
teacher, assist assistant, enjoy enjoyment, act action;
da verbo a aggettivo: drink drinkable;
da aggettivo a avverbio: happy happily;
da aggettivo a nome: cold
coldness, warm warmth, hard hardship;
da aggettivo a verbo: soft
soften, moist moisten, ample amplify;
da nome ad aggettivo: friend
friendly, child childish / childlike, beauty beautiful;
ecc.
A volte la categoria grammaticale è la stessa ma intervengono
altre differenze:
da nome concreto a nome astratto: friend friendship, martyr martyrdom;
da nome maschile a nome femminile: host hostess, steward
stewardess…(!)
Ci sono parole come editor e baby-sitter che sembrano
derivati ma non lo sono. Da queste parole, con un processo che si
chiama “retroformazione” o backformation, sono
state ricavate le presunte basi — in questo caso i verbi edit
e babysit.