Verso l’infinito

    Una delle difficoltà che si incontrano a un certo punto dello studio dell’inglese riguarda la forma da usare per i verbi che seguono altri verbi. In italiano di solito c’è l’infinito; in inglese qualche volta troviamo la forma dell’infinito col to: "voglio partire subito" I want to leave at once, "cominciò a piovere" it began to rain; a volte c’è la forma semplice, senza il to: "fammi vedere le tue foto" let me see your photos; altre volte ancora c’è la forma in -ING "smettila di parlare" stop talking.

    In qualche caso ci sono delle regole precise che aiutano: se il verbo regge una preposizione, la preposizione a sua volta regge una forma in -ING: "sta pensando di cambiare l’auto" He is thinking of changing his car; "ha insistito per andare in treno" She insisted on going by train — to think of e to insist on vogliono dopo di sé la -ing form del verbo che segue.

    Con i verbi come "vedere" e "sentire" — verbi di percezione — si usa la forma semplice senza to se l’azione è percepita completamente, dall’inizio alla fine: "ho visto cadere il bambino" I saw the child fall; si usa la forma in -ING se l’azione è percepita in un certo momento del suo svolgersi: "vedevamo cadere le foglie" we could see the leaves falling (il cadere delle foglie di un albero può durare giorni e non è un’azione che si vede dall’inizio alla fine); se poi il verbo di percezione è alla forma passiva, è seguito da un infinito col to: "Alex è stato visto uscire" Alex was seen to go out.

    In qualche caso ci sono variazioni nel senso del verbo; abbiamo detto sopra stop talking, "smettila di parlare;" ma in He stopped to talk to the stranger, to stop non significa "smettere di" ma "fermarsi per:" "si fermò per parlare con lo sconosciuto."

    Dobbiamo evitare di confondere queste forme We must avoid confusing these forms; nell’esempio, ho usato confusing perché il verbo to avoid è uno di quelli che reggono la forma in -ING per motivi propri, lessicali, e non sulla base di regole di grammatica. Questi verbi, purtroppo, vanno imparati uno per uno.

    La -ing form si trova spesso usata dopo verbi che esprimono il continuare o il cessare di una azione: "continuò a leggere" she went on reading; "ha smesso di fumare" he quit smoking o he gave up smoking o he cut off smoking — è diverso da he stopped smoking, che è detto di chi momentaneamente spegne la sigaretta per poi riprendere a fumare alla prima occasione. Nel caso di go on, give up e cut off la forma in ING dipende anche dal fatto che si tratta di verbi frasali; nel caso di continue, keep, quit e stop è data dall’idea di proseguimento o cessazione.

    Un verbo che cambia significato a seconda della forma da cui è seguito è to remember; cominciamo con un esempio, confrontando due frasi: "si è ricordato di imbucare la lettera" he remembered to post the letter; "si ricordava di aver imbucato la lettera" he remembered posting the letter. Per dire che ci si ricorda di fare qualcosa si usa remember seguito da infinito col to: "per favore ricordatevi di spegnere la luce" please remember to switch off the light; ma il ricordare di aver fatto qualcosa in precedenza è indicato dal fatto che il verbo che segue è alla forma in -ING: "ricordi di aver spento le luci?" do you remember switching off the lights?; "ricordo di averlo conosciuto a Venezia" I remember meeting him in Venice.

    Sul verbo remember, già che ci siamo, diciamo qualcos’altro. Anzitutto che in italiano posso dire indifferentemente "mi ricordo di te" e "ti ricordo;" in inglese è sempre e solo I remember you. L’italiano "ricordare" può anche significare "rammentare" come in "ricordami di comperare del formaggio" e in questo caso in inglese abbiamo un altro verbo, to remind: remind me to buy some cheese. Un reminder è un promemoria, e in particolare una lettera commerciale in cui si sollecita il pagamento di un debito; in questo caso il first reminder è un semplice promemoria, in tono cortese; il second reminder è in toni più decisi e cita il fatto che il primo sollecito non ha avuto esito; il third reminder di solito ha un carattere ultimativo e minaccia un’azione legale legal steps se la fattura non viene saldata in tempi rapidi.

    Ora devo smettere di parlare I must give up talking now...

    …Questa volta affronto il tema dell’infinito dei verbi italiani e delle forme inglesi corrispondenti per parlare delle forme che seguono le preposizioni — per chi non lo ricordasse, e al termine di una giornata faticosa si può benissimo non averlo presente, le preposizioni sono le parole come "di, a, da, per, con, su" e le altre che hanno la stessa funzione nella frase.

    L’infinito italiano preceduto da "di, a, da, per" spesso corrisponde all’infinito inglese preceduto da to:

    "Spero di andare" I hope to go; "vieni a trovarmi" come to see me; "ho molto da fare" I have a lot to do; "studiamo per imparare" we study to learn. Quando ci sono altre preposizioni, rette da nomi o da verbi o richieste dal senso della frase, si usa la forma in -ING:

    "Prima di partire chiudi tutto" close everything before leaving.

    "Dopo aver bevuto la birra si sentì meglio" after drinking the beer, he felt better.

    "Ascoltò la radio invece di guardare la TV" he listened to the radio instead of watching TV.

    "Se ne andò senza parlare" he went away without speaking.

    "Avevo paura di offenderla" I was afraid of hurting her.

    Riascoltiamo le ing forms che abbiamo usato: before leaving "prima di partire;" after drinking "dopo aver bevuto;" instead of watching "invece di guardare;" without speaking "senza parlare;" afraid of hurting "timoroso di offendere."

    Con i verbi di moto, a volte si preferisce sostituire l’infinito del verbo che segue con una forma coordinata: "vai a dirglielo" go and tell him — letteralmente, "vai e diglielo." Il "vieni a trovarmi" che prima avevamo reso con come to see me può essere anche come and see me.

    So che la grammatica è un argomento faticoso da seguire e quindi non proseguo oltre, almeno per stasera. D’altra parte, come abbiamo visto più volte, una certa conoscenza delle regole è importante; non è solo questione di correttezza o addirittura di eleganza: molte distinzioni sono indispensabili per evitare di fraintendere quello che sentiamo o leggiamo, e di dire una cosa per l’altra.