Le strane coppie

    In inglese ci sono coppie di parole molto simili tra loro, ma con una precisa distinzione nel significato, che vengono confuse nella traduzione in italiano. La prima coppia di cui ci occupiamo stasera è aptitude e attitude. La prima, aptitude, indica l’attitudine come predisposizione naturale a fare qualcosa: c’è chi ha molta attitudine per le lingue, la musica, lo sport o certe attività che richiedono abilità e doti specifiche, e chi è negato. Attitude è invece l’atteggiamento che si assume di fronte a un problema, a una data circostanza; se mi si chiede What’s your attitude towards the European Union? si vuole sapere qual è il mio atteggiamento nei confronti dell’Unione Europea, ossia come la penso sull’integrazione, sulla moneta unica, eccetera, che cosa provo di fronte a una prospettiva sovranazionale. Non mi si chiede se ho particolari attitudini a essere un buon cittadino europeo, oltre che italiano.

    Purtroppo attitude viene spesso tradotto con "attitudine" anziché con "atteggiamento" e se il contesto non è sufficientemente chiaro si possono confondere due termini che fanno parte entrambi del linguaggio psicologico — e a questo proposito ho visto con preoccupazione questo errore di traduzione anche in testi di psicologia. Buona norma vuole che due parole diverse in lingua straniera siano tradotte con due parole diverse in italiano, soprattutto se queste due parole già ci sono, come nel caso di "attitudine" e "atteggiamento," e quindi non c’è da inventare niente.

    Un caso analogo, ma con qualche differenza, riguarda politics e policy. Politics è la politica come arte del buon governo (almeno idealmente!) e ha a che fare con lo stato, le istituzioni nazionali e sovranazionali, il parlamento, il governo in senso stretto. Policy invece è la linea di condotta, non solo negli affari pubblici ma anche in quelli privati. In un locale californiano hanno rifiutato di servirmi un’acqua tonica dicendo che siccome la mia prima ordinazione era stata di un whiskey la loro policy era che una seconda ordinazione era non solo obbligatoria, ma obbligatoriamente identica alla prima. Non mi interessa commentare questa linea di condotta; potete ben immaginare come la pensa uno che desidera una bibita analcolica e si vede servire un altro whiskey. Mi interessa far notare come la parola policy sia adoperata in contesti molto lontani dalla Politica nel senso di politics. Poi anche in italiano si parla ormai di "politica" aziendale invece che di "strategia" aziendale, e qui "politica" riassume il concetto sia di politics che di policy.

    Il principio fondamentale di ogni buona terminologia è che a ogni concetto o oggetto corrisponda una e una sola parola. Ma è un principio che qualche volta viene dimenticato, soprattutto se c’è di mezzo la lingua inglese.