Spell

    Nel nostro vagabondaggio tra le parole inglesi questa sera parliamo di spell. È una parola abbastanza conosciuta perché, dati i rapporti alquanto imprevedibili tra grafia e pronuncia, soprattutto nel caso dei nomi propri, quando una persona dice un cognome o il nome di una località sconosciuta gli chiedono spell it, please. In Inghilterra (ma non in America) si usa ancora la forma irregolare spelt per il passato e il participio passato di questo verbo.

    La parola spell ha però anche altri significati. Il primo è "un periodo di tempo, tendenzialmente piuttosto breve": all’arrivo di una perturbazione si può dire "ci attende un periodo di maltempo" We are in for a spell of bad weather.

    Un altro significato è quello di "incantesimo" — e sia in inglese che in italiano un incantesimo è qualcosa che si getta sopra qualcuno, il quale quindi poi si trova sotto l’incantesimo. "Il mago gettò l’incantesimo sulla fanciulla" The wizard cast a spell over the girl — e quindi la fanciulla era under the spell of the wizard. Chi non crede più alle favole oggi usa spell nel senso di "fascino" — "non credevo che Eddie si sarebbe fatto ammaliare da quella donna" I didn’t think Eddie would fall under the spell of that woman.

    Da questa parola ne derivano due, di significato opposto: spellbinding significa "affascinante" — la seconda parte è la forma in –ING, usata come aggettivo, del verbo to bind bound bound che significa "legare, vincolare" (e, detto di libri, "rilegare"). L’altra parola è proprio spellbound che vuol dire "affascinato" — letteralmente "legato da un fascino o da un incantesimo". Il participio presente, come binding, ha un significato attivo, il participio passato, come bound, ha un significato passivo — chi è spellbound subisce l’azione, non la compie come chi è spellbinding. È la stessa differenza che c’è tra "interessante" interesting e "interessato" interested.