Parliamo di soldi

    Parliamo delle parole inglesi che si riferiscono al denaro, money, e alle monete, coins. La sterlina inglese si chiama pound, dal latino "pondus", che è il peso — e in effetti abbiamo parlato dell’altro significato di pound "libbra" quando ci siamo occupati di pesi e misure.

    Con riferimento al denaro, a volte si parla di pound sterling, ove sterling è un aggettivo che si riferisce all’argento con il titolo di 925/1000. Di questo metallo era fatta una moneta medievale e da allora sterling significa "pregiato, genuino". Dire di una persona che ha una sterling reputation significa dire che ha fama di essere una persona integerrima. È da questo aggettivo che deriva l’italiano "sterlina".

    Fino al 15 Febbraio 1971, la sterlina era divisa in 20 scellini, shillings, e ciascuno scellino era diviso in 12 denari o pence. Pence è il plurale irregolare di penny (il che vuol dire che Penny Lane è il Vicolo del Soldo). Nel 1971 è stato introdotto il sistema decimale, in cui un pound si divide in cento pence.

    Pence si adopera per indicare i valori, mentre le monete da un penny sono pennies. Se uno chiede five pence gli si può dare una moneta da 5 centesimi, ma se chiede five pennies ha bisogno di cinque monete da un penny.

    Ci sono parole che vi può capitare di vedere su vecchie monete ancora circolanti o di leggere in racconti inglesi. Il fiorino florin valeva due scellini, ossia dieci centesimi attuali. Il suo nome viene dal giglio, il fiore sulle monete fiorentine coniate a partire dal 1252 — ma quella era un’epoca in cui tutta l’Europa cercava di adeguarsi al sistema monetario italiano, e non viceversa...

    La mezza corona, half crown, era una moneta del valore di due scellini e mezzo, ossia un ottavo di sterlina. La crown, corona, era scomparsa da parecchio tempo dalla circolazione e viene coniata solo come moneta commemorativa.

    Alla sterlina d’oro venne dato il nome di guinea, dal nome del paese, la Guinea, da cui veniva l’oro per coniarla. Dopo varie oscillazioni, il suo valore fu fissato in 21 scellini e, scomparsa la moneta, la "ghinea" è rimasta nell’uso per indicare il valore di certi premi e degli onorari di certi professionisti: quindi una sterlina di prestigio, che vale il cinque per cento più dell’altra.

    La sterlina irlandese, che viene chiamata punt, si divide anche lei in cento pence come quella inglese.

    Il dollaro, dollar, prende nome dal tallero, moneta europea che a sua volta deriva da Joachimst(h)aler, l’argento proveniente da una miniera scoperta nel 1519 nella valle di Sankt Joachim in Boemia. Il tallero fu sostituito dal marco tedesco solo nel 1873.

    Il dollaro si divide in cento cents. Le monete in circolazione negli Stati Uniti, oltre al dollaro (che però circola soprattutto come banconota) e al cent sono:

    — il mezzo dollaro, half dollar;

    — il quarto di dollaro o quarter;

    — i dieci centesimi o dime ossia decimo di dollaro;

    — i cinque centesimi, detti familiarmente nickel.

    Il dime e il nickel sono quelli che i fumetti di Topolino e di Charlie Brown ci hanno resi familiari come il "decino" e il "nichelino". Quest’ultimo evidentemente prende il nome dal metallo, così come il cent viene a volte chiamato copper perché è di rame — un altro nome è penny, come il centesimo inglese.

    Oltre che degli Stati Uniti, dove è stato adottato sin dal 1792, il dollaro è la moneta del Canada, che adottò il dollaro e il sistema monetario decimale nel 1858; l’Australia lo adottò nel 1966 e la Nuova Zelanda nel 1967.

    Concludo con un paio di proverbi sui soldi. Il primo è Take care of the pence and the pounds will take care of themselves, ossia bada ai centesimi e le sterline baderanno a se stesse. Ma un altro proverbio avverte che si può essere Penny wise, pound foolish: è detto di coloro che stanno molto attenti a come spendono le piccole somme ma poi non sono altrettanto saggi con quelle grosse: saggi con i penny, penny wise, e sciocchi con le sterline, pound foolish.

    E siccome anche il tempo è denaro, Time is money, badiamo a come lo spendiamo — in inglese si dice proprio spend time per "trascorrere il tempo".