1300 ospiti stranieri

    Una raccolta di parole e espressioni inglesi usate in italiano, e limitata a quelle che sono comparse sulla stampa non specialistica o si ascoltano alla radio e alla televisione, ne ha registrate oltre 1300 e sicuramente non è completa perché ogni giorno ne entra qualcun’altra. Sarebbero poi state molte di più se si fossero inclusi termini specialistici noti solo a chi opera in determinati settori. Molte di quelle parole inglesi si usano soltanto nei testi scritti, ma tante altre entrano nella lingua parlata. Che cosa succede alla loro pronuncia?

    Alcune parole, quelle entrate nella nostra lingua da più tempo, vengono dette come se fossero parole italiane: è il caso di "film, tram, quiz, sport, tunnel," ecc. Altre vengono adattate, nel senso che si usano i suoni italiani più simili a quelli originali; se prendiamo il caso di night-club, né il dittongo [ai] né la vocale [a] corrispondono esattamente ai suoni inglesi, ma ne rappresentano una discreta approssimazione. In Touring (Club) la [u] italiana non è il dittongo inglese e da noi si pronuncia la [g] finale che non c’è in inglese.

    Sono interessanti e qualche volta divertenti le parole che hanno una pronuncia italiana che non segue nessuno dei due criteri: [rèsital] non è né "recital" all’italiana, né l’imitazione della pronuncia inglese [risàitl]. Altri ibridi li troviamo con le parole pronunciate più o meno all’inglese e le lettere pronunciate all’italiana: X-Files, pay-TV. K-Way è un caso a parte perché [ki] non è né la pronuncia inglese né la pronuncia italiana della lettera K. Oppure con le parole composte, pronunciate per metà all’italiana e per metà all’inglese (più o meno): [guardreil] non è né [gardreil] all’inglese né [guardrail] all’italiana.

    Molti errori derivano dal fatto che l’accento viene messo sulla sillaba sbagliata e questo scombina tutte le vocali; è il caso, ad esempio, di management, di continental e di processor (la vocale con l’accento sbagliato è sottolineata).

    Quando parliamo tra italiani, sarà bene che usiamo la pronuncia corrente tra di noi, a meno che vogliamo fare gli snob (e snob è, vedi caso, una parola inglese); teniamo però presente che quando vogliamo parlare l’inglese vero e farci capire senza problemi dalle persone di madrelingua, dobbiamo sapere qual è la corretta pronuncia di quelle parole.

    Per esempio, i tifosi italiani del Mìlan continueranno a dire Mìlan; ma sappiano che gli inglesi di fede rossonera (e ce ne sono, specie tra i giovani) dicono A. C. Milan [ei si milèn], e che un milanese che dichiara la propria origine deve dire I’m from Milan, con l’accento giusto.