Non perdere la testa...

    Una delle cose che facciamo spesso alle parole inglesi quando le importiamo nella nostra lingua è di accorciarle, se sono parole composte, tenendoci solo la prima parte. Tra queste, basketball e volleyball, che da noi sono il "basket" e il "volley," e Touring Club e night club che diventano il "Touring" e il "night." La cosa curiosa è che lasciamo via proprio la testa del composto, la parte che ci dice di che cosa stiamo parlando: il Touring è un’associazione, ossia un club, il basket è uno sport del pallone, ball, e così via.

    Altri casi del genere li troviamo: nel campeggio — camping-site diventa "camping;" in quella che una volta si chiamava la balera e oggi il "dancing" — in inglese una dance hall o dancing hall; e nel "bowling," per bowling alley. Le parole che terminano in -ING indicano l’attività, non il luogo. Troviamo questa desinenza in happening (da to happen "accadere"), body-building, zapping e molte altre. In italiano quando usiamo un verbo come nome usiamo l’infinito, in inglese la forma in -ING: "leggere è istruttivo" Reading is educational.

    Nel mondo del computer si parla di hard e soft intendendo hardware e software; ma hard può essere l’hard disk o la hard copy di un file; nell’inglese vero si rischia il corto circuito se non si dicono le parti essenziali delle parole composte.

    Una abbreviatura la troviamo anche in "beauty" invece di beauty-case. Se una chiede Where’s my beauty? gli inglesi possono capire che si sta domandando dove sia finita la sua bellezza — domanda profonda, filosofica e triste. Se invece chiede Where’s my case? la aiutano a trovare l’oggetto smarrito.

    In grammatica si dice che nei composti inglesi la parte finale è la testa, mentre quella che precede è il premodificatore: in weekend, end è la testa e week è il premodificatore; stiamo infatti parlando della "fine" di qualcosa (della settimana, nell’esempio). Nell’usare queste parole parlando con gli inglesi dobbiamo stare attenti a non... perdere la testa.