Non fate complimenti

    Una delle espressioni inglesi che spesso vengono fraintese è il With Compliments sui biglietti che accompagnano certi oggetti che ci vengono dati. Nessuno ci sta facendo i complimenti o si sta congratulando con noi: semplicemente si intende dire che la cosa viene offerta in omaggio — una traduzione accurata sarebbe quindi "con i nostri omaggi." Lo stesso vale per l’aggettivo che ne deriva, complimentary: una copia omaggio (di una pubblicazione) è una complimentary copy e un campione gratuito di un prodotto è un complimentary sample.

    I complimenti, nel senso di felicitazioni o rallegramenti per qualche successo o fatto positivo sono congratulations: "complimenti per la promozione" congratulations on your promotion.

    L’espressione FARE COMPLIMENTI è intraducibile in inglese semplicemente perché non si usa la manfrina di fingere di rifiutare sapendo che chi ospita insisterà perché si accetti: in Inghilterra un no, thank you viene preso alla lettera, come desiderio di non avere ciò che viene offerto. Per non rischiare di restare senza qualcosa che vi va di avere, rispondete subito yes, please — avrete notato la differenza tra yes please e no thank you, mentre in italiano è "sì grazie / no grazie;" se dite solo thank you la persona a cui rispondete resterà incerta ma è più facile che lo prenda per un "no" che per un "sì." Quando un inglese dice make yourself at home "fa’ come se fossi a casa tua" dice sul serio; quando durante un party si servono i rinfreschi chi ospita non si preoccupa più di tanto di badare che ognuno si serva a proprio gradimento, lo dà per scontato. Per inciso, l’inglese ha due parole diverse per chi ospita: host (femminile: hostess) e chi viene ospitato, guest, mentre l’italiano "ospite" è ambiguo.

    Tornando ai complimenti, in inglese non abbiamo nemmeno un’espressione che traduca direttamente "fare i complimenti" nel senso di dire cose carine a qualcuno — a proposito del suo aspetto, della sua simpatia o altro. Non intendo dire che gli inglesi o gli americani non sappiano fare i complimenti: di espressioni gradevoli dette per far piacere agli altri esprimendo apprezzamento ce ne sono fin che se ne vuole. Solo manca una parola che esprima l’idea globale e collettiva che in italiano si riassume nei "complimenti."