Authority e autorevolezza

    Succede sempre più di frequente che per rispondere a esigenze di gestione o di controllo di attività pubbliche si chieda l’istituzione di una *[autòriti] (è così che viene spesso pronunciata la parola inglese authority — e in quanto all’ortografia, ho visto tutte le varianti immaginabili anche in quotidiani che si ritengono prestigiosi: quella corretta ha una H dopo la prima T e una Y finale, che diventa IES al plurale). A parte che in italiano abbiamo termini come Magistrato (usato, per esempio, per il Magistrato del Po che sovrintende al bacino del fiume) oppure Alta Autorità, che andrebbero benissimo, quello che sfugge è che molte authorities inglesi sono semplicemente degli Enti: la Port of London Authority, le cui iniziali P.L.A. spiccano sugli imbarcaderi del Tamigi e si vedono in tante cartoline, non è altro che l'Ente del Porto di Londra: l'idea astratta di autorità e autorevolezza è completamente assente, assorbita da quella di "organismo di gestione."

    Il guaio è che dopo aver tanto tuonato contro gli enti inutili (anche se poi non ne sono stati eliminati molti) e aver scoperto in altri enti le grosse corruzioni e inefficienze che sappiamo, nessuno osa più proporre di costituire un nuovo ente, nemmeno dove questa è la cosa più logica e utile, a volte indispensabile. Si ricorre all’inglese per quel tanto di prestigio che questa lingua porta con sé (almeno per adesso), ma certi mascheramenti non servono a nessuno. Di autorità e di autorevolezza c’è tanto bisogno e più chiaro lo si dice, meglio potrà andare la cosa pubblica. Ma le *autority, di per sé, non garantiscono nulla e nascono nel segno di un’ambiguità linguistica.

    Nel privato, comunque, le cose non vanno molto meglio e vediamo un po’ le stesse forme di snobismo linguistico. Ci sono ditte che al massimo "esportano" dalla Brianza al Varesotto o dalla Lomellina alla Bassa bergamasca, e però non hanno più il Capo ufficio vendite: il rag. Brambilla, che da una vita fa quel mestiere, adesso è stato promosso, almeno a parole, Sales Manager e naturalmente il suo collega Carugati, agli acquisti, è il Buyer della ditta; se protestate, vi dicono che ormai questo è il trend (non diranno mai "tendenza" o "orientamento," per paura di screditarsi e di perdere il posto): non più "dirigenti" ma executives o top managers, non più "distribuzione" ma marketing, non più "bilancio" ma budget, e via elencando. Perché insomma, volete mettere? In inglese, è tutta un’altra cosa. O no?