In italiano, alla lettera “s” corrispondono due pronunce:
c’è la “s sorda” che troviamo: in posizione
iniziale (ossia in parole come “sole, sera, sì…”);
in qualunque posizione se viene prima di un’altra consonante
sorda come “p, t, c pronunciata /k/, f”, cioè in
parole come “spero, asta, bosco, disfare…”; in
posizione finale: “gas, bus, bonus-malus…”.
Nella lingua italiana standard (ossia nella cosiddetta “pronuncia
toscana”) troviamo la “s sorda” – simbolo
fonetico: [s] – anche tra due vocali in parole come “casa,
chiuso, risalto…”. In alcune zone d’Italia,
soprattutto al nord, in questi casi si usa la “s sonora”,
ossia la stessa consonante che troviamo in “rosa, laser, maso…”
e che ha per simbolo fonetico [z]. In altre parole, molti pronunciano
“casa” con la stessa [z] di “rosa”. Ciò
è possibile perché non esistono due parole che si
distinguono solo perché è diversa la pronuncia di “s”:
che si dica [kasa] o [kaza], sempre di “casa” si parla.
La “s sonora” la troviamo anche davanti alle altre
consonanti sonore: “slegare, smettere, snidare, sgolarsi,
disgelo, sregolato, cosmo…”
Dagli esempi dovrebbe essere chiaro che il simbolo [z] NON riguarda
le pronunce della consonante “z” italiana di “zio,
ozio, zucchero…”. Tali pronunce non esistono in inglese:
la lettera “z” è di solito pronunciata come “s
sonora”, cioè /z/: zoo /zu:/.
Alla grafia “ss” in italiano corrisponde sempre il suono
[s:] ossia una “s sorda” prolungata. Noi distinguiamo
coppie come “casa – cassa” [kasa kas:a] (ma anche
“caro/carro, fato/fatto” e molte altre) in base alla
lunghezza della consonante. In inglese le consonanti sono sempre
brevi nella pronuncia anche se nella grafia abbiamo consonanti
doppie.
E in inglese?
La premessa non avrebbe senso se in inglese non ci fossero differenze
molto importanti rispetto all'italiano. La principale è che i
due suoni /s/ e /z/ in inglese sono in opposizione significativa e
consentono di distinguere coppie di parole come ice –
eyes /ais – aiz/ o seal – zeal /si:l
– zi:l/.
Altre coppie le troviamo nella tabella seguente:
/s/
/z/
rice
rise
once
ones
sea / see / si / C
Z (/zi:/ in inglese americano)
close (aggettivo)
close (verbo)
use (sostantivo)
use (verbo)
house (sostantivo)
house (verbo –
e al plurale houses)
peace / piece
peas / P’s
fussy
fuzzy
Per questo motivo, pronunciare mouse con /z/ come si usa da
noi confonde molto gli inglesi abituati a dire e udire /maus/. Per
inciso, la coppia mouse – mice è molto più
regolare nella pronuncia /maus mais/ che nella grafia.
Molte parole pronunciate con [z] in italiano hanno invece la /s/ in
inglese:
tesoro
thesaurus
inclusivo
inclusive
esclusivo
exclusive
disabile
disabled
(e tutte le altre parole col prefisso negativo “dis-”).
Tra l’altro questo significa che la pronuncia corrente da noi
di “inclusive tours” è
errata.
Un’altra difficoltà riguarda le parole che iniziano con
“sm- sn- sl”: in base alla regola data sopra, in italiano
la “s” è pronunciata [z] mentre in inglese
troviamo sempre /sm-/ in small, smash, Smith, smart…;
/sn-/ in snow, snap, snipe, sneakers, Snoopy… e /sl-/
in sleep, slip, slang, slash, slow…
Ci sono parole come dessert in cui a “ss”
corrisponde /z/; nel caso di possess
alle “ss” in rosso corrisponde /z/ e a quelle finali /s/.
Lo stesso vale per il derivato possessive, mentre possession
ci introduce al punto successivo.
Le lettere “s, ss” rappresentano anche altri suoni. Ad
esempio, la consonante di SHINY SHOES (vedi tabella dei suoni )
in sugar, sure, issue, passion, mission,
possession…
O la consonante di USUAL VISION in quelle parole e in altre simili
come fusion, casual…
Terminiamo segnalando le parole di origine francese come chassis
e debris, nelle quali la “s” finale è muta. Altri casi di "s" muta si trovano qui
Un esercizio sulle grafie "s" e "ss"
N.B. Questa pagina si occupa della pronuncia di "s" nei vocaboli. Della pronuncia delle desinenze in -s si parla qui